" ...LE GRANDI ACQUE NON POSSONO SPEGNERE L'AMORE, NE' I FIUMI TRAVOLGERLO..." CANTICO DEI CANTICI, 8.6

martedì 13 maggio 2014

LE ROSE E I PAPAVERI






E fu così...
ti guardai...
mille brividi dolci 
invasero il mio corpo.
Furono rose
e furono sospiri,
eterni attimi,
ora cancellati da un silenzio
che sprofonda nell'oblìo
ed allora è meglio la fine.
Però ancora... ancora c'è la vita,
e non è poco
e poi ancora... ancora... ci sono le rose,
il loro profumo ancora... ancora..m'inebria
e poi e poi i miei occhi ancora
cercano tra i campi verdi e immensi i papaveri,
i bei papaveri rossi.


martedì 6 maggio 2014

Aspettando te e la primavera



Aspettando te e la primavera
Sfioriscono le fresie,
il vento odora fresco di silvestri.
Il grano è già stato seminato,
i funghi e le castagne
dominano le campagne,
le vigne son diventate leggere,
le mattine grigie e piovose.
Il tempo dal piede veloce
Lentamente incede verso una nuova primavera,
un’altra primavera!
Un’altra primavera arriverà
come una sposa carica di fiori.
Intanto, per te, continui a risuonare,
anche da lontano sommessa e intensa
la voce de poeta,
e come un eco mi ritorni,
come sguardo a sguardo,
rima a rima, bacio a bacio e,
nello spirito s’infonda.
Aspettando te e la primavera,
giorno dopo giorno
quella voce tornerà a risuonare
in innumerevoli echi,
mentre io seminerò ancora versi come semi
nelle terre aride degli umani,
fino allo sbocciare dei frutti dei sentimenti umani.
Non e' forse il tutto sublimato dall'amore?

lunedì 5 maggio 2014

LABBRA D'ARGENTO








L'autunno arriverà con le conchiglie
e un gusto di ginestra desolato.
Lo zefiro dolce gentile e primaverile
si muterà in un dolore tortile.
Ti cercherò come un tesoro nascosto
sotto gli arenili dell'alba,
le mie lacrime imbavaglieranno il vento
e il mio pianto sarà un violino immenso.
L'autunno arriverà con le conchiglie,
perchè tu sei il mio tesoro nascosto
e di notte quelle note deporranno
sul mio viso il tuo respiro.
Ti bacerò tanto da consumarti la bocca
e le tue labbra d'argento diventeranno.


BELLA INCATENATA





Bella incatenata ,
dai tuoi stessi sensi,
fermi e freddi.
Solo ogni tanto 
ti sleghi dai tuoi lacci
e ti lasci , a tratti,
dondolare ,dalle mie parole , sommesse,
sussurrate , riscaldate 
dal tepore di Giugno,
che come fragili petali rossi di papaveri
volano trasportate dal vento ,
e sembra che vadano verso il cielo
trapunto di stelle .
Poi, frettolosamente, te ne vai
con il tuo solito e insolito 
incedere e procedere , lento.
E , io , e le stelle ,
rimaniamo sole ,
in compagnia del tuo bacio freddo,
freddo come un marmo non ancora scolpito di Michelangelo.
Cosi' sei tu ,un'opera incompiuta.