Tra i pini loricati del Pollino,
L’acqua trasparente dei ruscelli
Dolce scorre mormorando.
Io guardo i campi,
Così fecondi e liberi,
E i monti all’orizzonte
Che sembran dorsi di cammelli.
Cantano le invisibili cicale
Nei meriggi arsi e sconsolati
Dell’estate lucana.
A valle come presepi spenti
Stanno immobili i piccoli borghi.